Bentornati su Paper Boi, visto che le ultime due puntate erano molto serie, be’, finalmente una bella puntata che non significa un cazzo. “Chi è che dice bene anche quando non dice niente, zio?”. Iniziamo.
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Il fatto di essere a casa da più di un mese mi ha permesso di salvaguardare in minima parte le cifre che compongono il mio conto in banca. Niente drink annacquati da 10 euro, niente merende da Spontini da un altro deca, in casa mia non è neanche più entrato quel pazzesco paio di sneaker che mi sembravano fondamentali per il mio outfit e che invece ho messo una volta (280€). Quindi: come sputtano i soldi? Be’, facilissimo: spendendo 30€ per sembrare Travis Scott in un gioco che se domani sparisse dalla faccia della terra non cambierebbe la vita di nessuno di una virgola. :)
Eccomi qua in tutto il mio splendore
Probabilmente lo avrete letto in giro, nel caso non fosse così ve lo dico io: Fortnite ha da poco stretto un deal con Travis Scott. Tale deal permetterà a tutti gli utenti del gioco di ottenere - attraverso le micro-transazioni che si effettuano con i v-bucks nello store dedicato - quattro diverse skin del rapper di Houston. Qualora l’utente medio non fosse stronzo quanto me, e preferisse spendere quei 30€ per fare la spesa piuttosto che su Fortnite, nessuna paura: l’esperienza completa comprende anche quattro live, per il pubblico americano ed europeo, con tanto di inedito in anteprima.
Non è la prima volta che la vita reale trova la sua espressione in Fortnite: il primo fu Marshmello che invitò i suoi amici a Parco Pacifico per un dj-set, qualche mese dopo come nei migliori drive-in al cinema di Risky Reels- il mio posto preferito per atterrare a inizio partita, con il rischio altissimo di morire da caduta - Star Wars presentava il proprio trailer. Con Travis la location designata è Sabbie Sudate: a due bracciate a nuoto da lì, tra il 24 aprile e il 26 il nostro zomperà su un palco costruito ad hoc - mentre scrivo è letteralmente in costruzione - con tante AstroHead che sorvegliano come se fossimo sull’isola di Pasqua.
Perché alla fine, davvero, c’è tanta differenza tra la vita vera di un rapper e Fortnite? Be’, no.
Travis Scott, forse non tutti lo sanno, ha un attico proprio nei dintorni di Sabbie Sudate. La sua attività preferita, la mattina, è quella di svegliarsi rigenerandosi con due bracciate nel mare aperto.
A Travis piace nuotare con due spade tra le mani, ognuno ha i suoi vizi.
Dopo una nottata brava, dunque, ovvero la tipica nottata della vita di Travis, si risveglia così, in mezzo al mare, con una bella vista su casa sua.
Qui Travis ricostruisce i pezzi: come cazzo sono finito con l’auto in mare?
In Fortnite la realtà è un grande parco giochi, dove ognuno è libero bene o male di fare il cazzo che gli pare, persino la morte non è definitiva e in un solo giorno si può morire e rinascere un numero pressoché illimitato di volte. AstroWorld ne era una prova tangibile, anche la vita di Travis è un parco giochi, quindi: quale miglior posto per fare le cose di sempre se non Fortnite? Ecco una giornata tipo di Travis all’interno del mondo fumettoso della Epic Games.
Guadagnare soldi
Questo è l’obbiettivo numero uno nella vita di ogni artista rap che si rispetti: un giorno senza hustle, un giorno senza flex, è un giorno perso. Così, nella strepitosa cornice di Brughiere Brumose - il sogno borghese del mio amico Dario, un posto in cui vivrebbe non ironicamente - Travis controlla il suo conto in banca. +100$. Eskere.
Con in mano un bel vampa-fucile, per sparare in aria al fine di festeggiare, come il migliore dei texani. Del resto: che rapper americano sei senza un’arma?
Incazzarsi perché non si è guadagnato abbastanza.
Genio e sregolatezza. Fortnite è tutto un distruggere, spaccare, costruire per poi ri-distruggere. Nel frattempo qualcuno che non si sa chi mette a posto, senza che noi ce ne accorgiamo, come quando vivevamo coi nostri genitori. Se consideriamo che un abito nuovo costa all’incirca 1.500 v-Bucks, un nuovo piccone 500, una lezione di ballo che ti permetta di muoverti in un modo completamente inedito 150 v-Bucks se tutto va bene (a volte anche 300), capirete anche voi che 100 v-Bucks non sono un cazzo, niente. Per Travis che è abituato a guadagnare cifre che gli permettono di fondare società che producano vestiti, veder entrare nel suo conto in banca una cifra che solo se perpetrata per 15 volte gli permetterà di cambiare pantaloni - visto che la maglietta pare non volerla mettere - vuol dire solo una cosa: marketing sbagliato. Non siamo felici di mostrarvelo, ma questa è stata la reazione.
“Sto poster di merda, non potevano metterci la mia faccia?”
Affogare i propri dispiaceri nei modi meno convenzionali
Se c’è qualcosa che in Italia abbiamo scoperto solo con la nuova generazione, quella è la lean. Questa bevanda violacea che si beve mischiata a bibite gasate di ogni sorta, che in qualche modo dovrebbe portare ad un’alterazione dei sensi, rallentando tutto e rilassando (spoiler: ti causa solo quest’ultimo, sotto forma di abbiocco, probabilmente per il picco glicemico dovuto all’aver ingurgitato mezzo litro di zucchero allo stato puro). La “formula” del farmaco è molto diversa tra gli USA e l’Europa. Là infatti il suo effetto è rafforzato dalla presenza di prometazina - se non erro - che lo rende molto più vicino allo Xanax piuttosto che al nostro sciroppo per la tosse. Ma dopo questa lezione di Farmacologia 1, da 6CFU, davvero su Fortnite c’è questa roba, direte voi? Be’, vedere per credere.
Travis assetato si spara una boccia grande di lean dopo averne ingurgitate due piccole. Più tardi, come si nota dal suo armamentario, mangerà un pesce, probabilmente crudo. Come un selvaggio.
Dare sfoggio del proprio parco mezzi
C’è qualcosa che i soldi e la fama non possono comprare? Ovviamente no. Quindi, ecco Travis fare un giro su una zip-line (eh, signora mia, ‘sti giovani d’oggi sono strani).
Yuhuuu
Per poi passare a un più comune motoscafo - per ammirare la propria gigantografia.
Tutto cromato
E infine farsi un giro in elicottero, noncurante della pericolosità del mezzo
Qui non aveva ancora mangiato il pesce crudo, per paura dei vuoti d’aria e degli effetti nocivi sullo stomaco.
Esagerare nel dar sfoggio del proprio parco mezzi.
Per consolarsi Travis è arrivato a comparsi la Morte Nera per spostarsi da un bus volante al suo Yacht griffato Deadpool. Ah, questi rapper.
Non ho una didascalia da mettere a questa foto.
La vita non è solo divertimento.
Il palco visto dall’alto.
I più grandi artisti della nostra generazione, saranno pure degli scapestrati, ma sono grandi proprio perché nella loro vita fatta di eccessi, non lasciano nulla al caso e controllano con massima perizia ogni aspetto del loro lavoro. Il palco nell’isola in prossimità di Sabbie Sudate è ancora in costruzione, ma non c’è giorno in cui Travis non vada a controllare come procedono i lavori.
Quel babbo di Kanye questo non lo ha mai fatto, eh?
Ovviamente anche nel lavoro c’è spazio per il relax. Gira voce che i camerini saranno dei relitti di aeroplani allestiti con tutti i comfort del caso per far sentire Storm, Kyilie, tutta la famiglia Jenner pienamente a loro agio. I colleghi? Se vorranno compreranno i biglietti.
Started from the bottom…
Ciò che lega un rapper a questa fame di successo, il più delle volte, è un ricordo di ciò che c’era prima: niente. Così dopo una lunga giornata di lavoro Travis torna a Houston - che è sempre Sabbie Sudate - là dove ha provato i primi ollie, in uno skate park che in realtà è una piscina vuota. Partito da zero e ora… 100 v-Bucks. Che fantastica storia è la vita.
Qui sta facendo head-banging ascoltando il nuovo inedito singolo.
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E niente, anche stamattina mi sono svegliato alle 6.45, volevo trovare un modo di essere produttivo, ma non ne avevo troppa voglia tbh, così mi sono detto: gioca a Fortnite, se qualcuno ti becca online a quell’ora gli dirai “eh, è per un articolo”.
Questo è tutto, il mio amico Koki mi ha consigliato di linkare qualche episodio vecchio alla fine della newsletter, per chi se li fosse persi o fosse nuovo. Be’, se è da fare, facciamolo.
• Qui mi sono chiesto: come si ascolta la musica nelle carceri italiane. Be’, mi hanno risposto due persone che ne sanno ben più di me, tra cui Massimo Pericolo.
• Quella volta che ho scazzato con lo zio Ax
• Come mi vivo il rapporto con il rap italiano? Male.
E questo è tutto, VVB. Se volete potete rispondere a questa mail e io vi leggero. Se vi è più facile, vi leggo anche su Instagram.